VOCE LIBERA

Gruppo di discussione politica

 

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PRESENTAZIONE

Dopo un susseguirsi di riunioni periodiche, avviatesi nell'ottobre scorso, si è costituito a Rende il Gruppo di Discussione Politica Voce Libera.

Il nuovo Gruppo intende promuovere la discussione politica sulla vita della città di Rende e sul suo futuro. Sollecitare i cittadini a proporre liberamente le proprie idee, per lo sviluppo ed il progresso economico-sociale della città.

Il gruppo è prevalentemente costituito da persone che provengono dall'area dell'associazionismo cattolico rendese e che hanno inteso porsi l'interrogativo su come sia possibile costruire una città a misura d'uomo, che sia in grado di offrire a ciascuno le opportunità per mettere a frutto le proprie doti di laboriosità e di creatività. L'obiettivo è costruire un luogo di discussione libera, ed aperta al contributo di che crede che la politica debba preoccuparsi di immaginare un futuro migliore per i cittadini, a partire dall'aggregazione ed interpretazione dei bisogni delle persone, in particolare dei più deboli e di coloro che hanno difficoltà a far sentire la propria voce. Per questo motivo, Voce Libera intende operare affinché ognuno assuma consapevolezza del proprio diritto ad incidere sulle scelte che la politica è chiamata a compiere per orientare il destino della città.

I NOSTRI PUNTI DI RIFERIMENTO

  1. La centralità della Persona, considerata nell'ambito delle aggregazioni sociali in cui si esprime, prime fra tutte la famiglia; l'uomo, con le sue vocazioni e le sue aspirazioni, con le sue esigenze di odine economico, sociale e religioso.
  2. La centralità della Politica. Voce Libera ritiene che la crisi dei partiti ed il conseguente emergere di personalismi sia, uno dei problemi più gravi e pericolosi per la società contemporanea. In questa ottica il ritorno di ogni cittadino ad occuparsi di politica, ciascuno nell'area che sente più vicina, è quanto mai urgente. Per Voce Libera il ritorno delle persone alla politica può permettere di costruire soggetti politici che esprimano un sistema di valori, di ideali e di programmi condivisi, e che siano capaci di scegliere democraticamente le persone in grado, tempo per tempo, di rappresentarli.
  3. La centralità dell'Interesse Generale. E' necessario porre al centro della discussione politica gli interessi generali della collettività, per tentare di dare risposte e soluzioni ai problemi del singolo individuo. La società può crescere e migliorare solo se i problemi vengono affrontati nella loro globalità, producendo così effetti benefici diffusi, e non limitati in favore di qualcuno a danno di altri. Per fare questo è necessario lavorare affinché la formazione del consenso politico sia sempre meno fondata sullo scambio di favoritismi.

IDEE PROGRAMMATICHE

La nostra riflessione si è concentrata su diverse tematiche, dalle politiche economiche a quelle culturali, da quelle sociali a quelle urbanistiche. In questa sede riteniamo opportuno limitarci ad indicare alcune nostre idee in tema di sviluppo economico e della creazione di opportunità di lavoro. Questo è il grande tema per una società che intende progredire, ed è d'altra parte quello su cui l'attuale amministrazione comunale si è distinta per assoluta carenza di progettualità.

Noi riteniamo che i protagonisti dello sviluppo economico siano le imprese e che la risposta vera al problema occupazionale non sia da ricercare nell'ampliamento della schiera dei dipendenti pubblici, se non nella misura in cui essi possono favorire lo sviluppo economico del settore privato, ed offrire ai cittadini i servizi che richiedono.

Lo sviluppo consiste nella crescita della base produttiva locale, soprattutto di quella esportabile: l'amministrazione comunale deve porsi l'obiettivo, nell'ambito delle proprie competenze, di favorirla e promuoverla. A nostro avviso, gli amministratori locali devono svolgere un ruolo di sostegno agli imprenditori esistenti, al fine di una loro migliore strutturazione che li ponga anche in grado di guardare alle opportunità commerciali connesse all'unificazione europea. Allo stesso tempo, l'ente comunale deve impegnarsi per attrarre nel proprio territorio l'insediamento di imprese disposte a localizzare nell'area oltre che le strutture produttive, anche quelle finalizzate alla ricerca ed alla direzione. Altrimenti, a cosa servirebbe avere l'università sul proprio territorio?

E' chiaro, comunque, che per il problema dello sviluppo economico non esiste una soluzione preconfezionata, da qualunque parte essa provenga, ma può essere solo il frutto di un percorso di lavoro e di ricerca che a Rende è tutto da inventare. Per questo motivo l'operato dell'attuale amministrazione è decisamente criticabile, essa, infatti, si è limitata a perpetuare l'idea che lo sviluppo economico della città possa fondarsi sul settore edile.

ALCUNE CONSIDERAZIONE SULLA SITUAZIONE POLITICA RENDESE

Pur riconoscendo dei meriti in materia di erogazione dei servizi essenziali, agli amministratori che si sono succeduti negli ultimi decenni, il nostro giudizio complessivo su di loro è pesantemente critico. Riteniamo, infatti, che questa classe dirigente non abbia saputo aprirsi ad uomini nuovi e ad idee nuove per avviare la discussione sul futuro della città. Questo ci pare essere il profondo limite strutturale di questi amministratori, appiattiti su un assoluto accentramento dei poteri, preoccupati e sospettosi verso i tentativi di libera partecipazione alla vita politica cittadina. Per questo verso, la realtà rendese ci pare essere una esemplare rappresentazione di come le esperienze feudali dei secoli passati, siano state capaci di perpetuarsi.

Guardando, poi, al comportamento dei partiti politici in campo, per il momento, non ci pare di intravedere granché di buono per il futuro della città.

Lo schieramento vicino alle posizioni del sindaco, rifacendosi alle alleanze nazionali, ci pare avviato ad un sostanziale appiattimento sulle posizioni degli amministratori in carica. Su questo fatto ci permettiamo di sollecitare i partiti a porre al centro del dibattito e quindi della imminente campagna elettorale, i problemi locali, propri della città, senza ostinarsi nel volere perseguire in sede cittadina alleanze dettate da stanze troppo lontane dai bisogni della collettività rendese. Nelle elezioni amministrative viene scelto un sindaco ed un consiglio comunale che dovrà esprimersi e decidere sul futuro della città. Ci pare sbagliato non volersi accorgere che nella realtà rendese il retaggio feudale sia più pesante che altrove e che pertanto, il riferirsi a comuni ispirazioni ideali può risultare assolutamente strumentale. Non è credibile che i partiti non si rendano conto di ciò. Pertanto, riteniamo che se essi perseguissero ostinatamente l'alleanza con gli attuali amministratori, dimostrerebbero un concreto disinteresse per le necessità reali della città, sacrificandole sull'altare della vittoria elettorale a tutti i costi.

Lo scenario che, secondo noi, hanno offerto le altre parti in campo è stato finora, altrettanto poco incoraggiante. Abbiamo colto infatti solo strenui battaglie su fatti, a dire il vero marginali rispetto alla devastazione del territorio che si è consumata negli ultimi anni, o rispetto all'assoluta assenza di idee di sviluppo economico da parte degli attuali amministratori.

La nostra attività nell'imminenza della scadenza elettorale amministrativa intende sollecitare la partecipazione attiva dei cittadini al momento più significativo della convivenza democratica: la scelta dei propri rappresentanti. Registrare che anche in questa scadenza elettorale alcuni partiti, o movimenti, si stiano adoperando per mettere insieme persone in grado di "portare voti" indipendentemente da come siano capaci di ottenerli, deve spronare tutti ad un maggiore coinvolgimento nel dibattito politico, per condurlo su un concreto livello di analisi e di confronto per il futuro della città.

IL COMITATO DI COORDINAMENTO

Nel corso dell'ultimo incontro, svoltosi oggi, è stato nominato il Comitato di Coordinamento di Voce Libera costituito da Luigi Caputo, Selene Falcone, Nico Guarascio, Antonio Mondera, Caterina Tiano.

Rende, 27 febbraio 1999

VOCE LIBERA

Comitato di Coordinamento